Wednesday, 28 February 2007
Biancavilla and Wikipedia
Hi there!
I was just watching TV when a guy in a local channel said : "If you look for Biancavilla 's definition on Wikipedia you will find : despite its small size it is famous for Cosa Nostra" ... AMAZING!!! He continued saying : "Biancavilla people have the right to denounce Wikipedia, because it damages Biancavilla 's image"...
I checked on Wikipedia immediately, and unfortunately it was true. The awful definition was there! I really don't know who and according to which kind of historical information put that definition. Sicily is historically correlated to Cosa Nostra, but it is a truth that can be disproved by just visiting the country nowadays.
So, as it is well known (my friends can attest :P), I love my unlucky town and then decided that an action was needed.
Instead of denounce Wikipedia, I decided to SIMPLY change the definition. And now it looks like Biancavilla :))). Maybe the guy doesn't know that Wikipedia is a open encyclopedia ;).
Now it is just the beginning, a good beginning! Anyone wants to add and increase the page is welcome :), but be careful I 'm going to check sometimes!
Thursday, 15 February 2007
For you .. and anybody needs to be shaked!
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia
e cambia colore dei vestiti, chi non parla con chi non conosce.
Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire
un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire
ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta
musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare.
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria
sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi
non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicità.
¿Quien muere?
Muere lentamente quien se transforma
en esclavo del hábito,
repitiendo todos los días el mismo trayecto,
quien no cambia de marca,
no se arriesga a vestir un color nuevo
y no le habla a quien no conoce.
Muere lentamente quien hace
de la televisión su gurú.
Muere lentamente quien evita una pasión,
quien prefiere el negro sobre el blanco
y los puntos sobre las "ies"
a un remolino de emociones,
justamente las que rescatan el brillo de los ojos,
las sonrisas de los bostezos,
los corazones de los tropiezos y sentimientos malos.
Muere lentamente quien no voltea la mesa
cuando está infeliz en el trabajo,
quien no arriesga lo cierto por lo incierto
para ir detrás de un sueño,
quien no se permite por lo menos una vez
en la vida, huir de los consejos sensatos.
Muere lentamente quien no viaja,
quien no lee, quien no oye música,
quien no encuentra gracia en si mismo.
Muere lentamente quien destruye su amor propio,
quien no se deja ayudar.
Muere lentamente quien pasa los días quejándose
de su mala suerte o de la lluvia incesante.
Muere lentamente, quien abandona un proyecto
antes de iniciarlo,
no preguntando de un asunto que desconoce
o no respondiendo cuando le indagan
de algo que sabe.
Evitemos la muerte en suaves cuotas,
recordando siempre que estar vivo exige
un esfuerzo mucho mayor
que el simple hecho de respirar.
Solamente la ardiente paciencia
hará que conquistemos una espléndida felicidad.
Tratto da Ode alla Vita, Pablo Neruda
Wednesday, 14 February 2007
Poesie di Pedro Salinas
Che allegria, vivere
e sentirsi vissuto.
Arrendersi
alla grande certezza, oscuramente,
che un altro essere, fuori di me, molto lontano
mi sta vivendo.
Che quando gli specchi, le spie,
mercurio, anime brevi, confermano
che sono qui, io, immobile,
serrati gli occhi e le labbra,
chiuso all'amore
della luce, del fiore e dei nomi,
la verità transvisibile è che cammino
senza i miei passi, con altri,
là lontano, e lì
sto baciando fiori, luci, parlo.
Che esiste un altro essere con cui io guardo il mondo
perchè sta amandomi con i suoi occhi.
Che esiste un'altra voce con cui io dico cose
non sospettate dal mio gran silenzio;
ed è che anche mi ama con la sua voce.
La via - che slancio ora! -, ignoranza
degli atti miei, che lei compie,
in cui lei vive, duplice, sua e mia.
E quando lei mi parlerà
di un cielo scuro, di un paesaggio bianco,
ricorderò
stelle che non ho visto, che lei guardava,
e neve che nevicava nel suo cielo.
Con la strana delizia di ricordare
di aver toccato ciò che non toccai
se non con quelle mani
che non raggiungo con le mie, tanto distanti.
Qué alegría, vivir
sintiéndose vivido.
Rendirse
a la gran certidumbre, oscuramente,
de que otro ser, fuera de mí, muy lejos,
me está viviendo.
Que cuando los espejos, los espías,
azogues, almas cortas, aseguran
que estoy aquí, yo, inmóvil,
con los ojos cerrados y los labios,
negándome al amor
de la luz, de la flor y de los nombres,
la verdad trasvisible es que camino
sin mis pasos, con otros,
allá lejos, y allí
estoy besando flores, luces, hablo.
Que hay otro ser por el que miro el mundo
porque me está queriendo con sus ojos.
Que hay otra voz con la que digo cosas
no sospechadas por mi gran silencio;
y es que también me quiere con su voz.
La vida —¡qué transporte ya!—, ignorancia
de lo que son mis actos, que ella hace,
en que ella vive, doble, suya y mía.
Y cuando ella me hable
de un cielo oscuro, de un paisaje blanco,
recordaré
estrellas que no vi, que ella miraba,
y nieve que nevaba allá en su cielo.
Con la extraña delicia de acordarse
de haber tocado lo que no toqué
sino con esas manos que no alcanzo
a coger con las mías, tan distantes.
Y todo enajenado podrá el cuerpo
descansar quieto, muerto ya. Morirse
en la alta confianza
de que este vivir mío no era sólo
mi vivir: era el nuestro. Y que me vive
otro ser por detrás de la no muerte.
Se mi chiamassi.
Io lascerei tutto,
tutto io getterei:
i prezzi, i cataloghi,
l'azzurro dell'oceano sulle carte,
i giorni e le loro notti,
i telegrammi vecchi
ed un amore.
Tu, che non sei il mio amore,
se mi chiamassi!
E ancora attendo la tua voce:
giù per i telescopi,
dalla stella,
attraverso specchi e gallerie
ed anni bisestili
può venire. Non so da dove.
Dal prodigio, sempre.
Perchè se tu mi chiami
- se mi chiamassi, sì, se mi chiamassi -
sarà da un miracolo,
ignoto, senza vederlo.
Mai dalle labbra che ti bacio,
mai dalla voce che dice: "Non te ne andare".
¡Si me llamaras, sí;
si me llamaras!
Lo dejaría todo,
todo lo tiraría:
los precios, los catálogos,
el azul del océano en los mapas,
los días y sus noches,
los telegramas viejos
y un amor.
Tú, que no eres mi amor,
¡si me llamaras!
Y aún espero tu voz:
telescopios abajo,
desde la estrella,
por espejos, por túneles,
por los años bisiestos
puede venir. No sé por dónde.
Desde el prodigio, siempre.
Porque si tú me llamas
«¡si me llamaras, sí, si me llamaras!»
será desde un milagro,
incógnito, sin verlo.
Nunca desde los labios que te beso,
nunca
desde la voz que dice: «No te vayas».
tratte da "La voz a ti debida" ("La voce a te dovuta")
Thursday, 8 February 2007
Calcio .. vergogna!
Questo post è per esprimere la mia indignazione di fronte a quello che molti definiscono ancora oggi uno sport (sapevate che "Il termine sport deriva dall'inglese, ma risale a sua volta dall'antico termine francese desport: divertimento, svago"(by Wikipedia) ?) : il calcio.
Tutto quello che routa attorno al calcio sembra essere tutt'altro che divertimento, per questo non lo ritengo e non l'ho mai ritenuto uno sport. Si parla di cifre astronomiche per calciatori, di violenze negli stadi...e adesso anche di morti. Lo sport è ben altro!
Allora, se dei lavoratori, come lo sono le forze dell'ordine, devono subire le violenze di teppisti e delinquenti che non hanno altro modo per sfogare l'istinto animale che andare allo stadio...che questi stadi vengano defintivamente chiusi!! Non è giusto che della povera gente che lavora debba subirsi delle violenze per una cosa INUTILE : il calcio!
Se proprio si vuole che il calcio venga definito uno sport, che lo si pratichi come tutti gli altri sport! Senza lucro, senza violenza e senza tutta questa eccessiva importanza che gli si dà!
Vedi : today look at sulla dx per capire cosa è successo a Catania il 2 Febbraio 2007.
Per fortuna molta gente catanese ha avuto il coraggio di condannare il fatto (vedi foto!)! ...
Ho trovato questi simpatici consigli...un pò provocatori.. : http://www.corriere.it/solferino/severgnini/07-02-03/01.spm